Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Giacomo da Lentini
Poi no mi val merzé né ben servire

vv. 37-45
Vivente donna non creo che partire / potesse lo mio cor di sua possanza, / non fosse sì avenente, / perch'io lasciar volesse d'ubidire / quella che pregio e bellezze inavanza / e fami star sovente / la mente d'amoroso pensamento: / non aggio abento, tanto 'l cor mi lanza / co li riguardi degli occhi ridente


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
OTIUMabentoabentoproprioI - Amante
AMORamorosoamorosoproprioI - Amante
PULCHERavvenenteavenenteproprioA - Donna
PULCHERbellezzabellezzeproprioA - Amato/amata
CORcuorecortraslatoI - Amante
MULIERdonnadonnaproprioA - Donna
VERBERlanciarelanzatraslatoI - Amante
A - Amato/amata
SPIRITUSmentementeproprioI - Amante
OCULUSocchioocchiproprioA - Amato/amata
COGITAREpensamentopensamentoproprioI - Amante
POSSEpossanzapossanzaproprioA - Amato/amata
VIRTUSpregiopregioproprioA - Amato/amata
RIDEREridereridentetraslatoA - Amato/amata
OBOEDIREubbidireubidireproprioI - Amante
VELLEvolerevolesseproprioI - Amante




Commento:

Come segnala l'ed. Antonelli (pp. 318-320), questa canzone a coblas rigorosamente capfinidas, incentrata sulla "problematica della separazione", sviluppa, in dialogo con trovatori (si noti la ripresa incipitaria di Daude de Pradas, BdT 124.13, Pois merces no·m val ni aiuda, e poi soprattutto il rapporto intertestuale con Gaucelm Faidit, BdT 167.63, Trop malamen) e altri poeti italiani (in part. Iacopo Mostacci, Umile core, e Guido Guinizzelli, Madonna, il fino amor) il tema del leale servizio d'amore: secondo Giacomo da Lentini (contro, ad es., la posizione di Bernart de Ventadorn nella celeberrima canzone della lauzetaBdT 70.43), esso comporta l'incrollabile costanza dell'amante anche quando sia l'amante ad allontanarlo con un'ingiusta accusa di infedeltà (cfr. vv. 32, dice che ’n altra parte ò mia ’ntendanza, e 35, far misleanza). In questo senso, emerge in più punti (vv. 14, 32, 36-39),  il rifiuto esplicito del coinvolgimento amoroso con qualsiasi altra donna.