Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Guido Guinizzelli
Al cor gentil rimpaira sempre amore

vv. 50-60
Donna, Deo mi dirà: “Che presomisti?”, / siando l'alma mia a lui davanti. / “Lo ciel passasti e ‘nfin a Me venisti / e desti in vano amor Me per semblanti: / ch'a Me conven le laude / e a la Reina del reame degno, / per cui cessa onne fraude”. / Dir Li porò: “Tenne d'angel sembianza / che fosse del Tuo regno; / non me fu fallo, s'in lei posi amanza”.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
ANIMUSalmaalmaproprioI - Amante
AMORamanzaamanzaproprioI - Amante
ANGELUSangeloangeltraslatoA - Amato/amata
DEUSDioDeoproprioA - Dio
MULIERdonnaDonnaproprioA - Amato/amata
ERRORfallofalloproprioI - Amante
VENERARIlaudalaudeproprioA - Dio
IMPERIUMregnoregnotraslatoA - Dio




Commento:

Ultima stanza con funzione di congedo della celeberrima canzone programmatica di Guinizzelli, che apre la strada all'esperienza dello Stilnovo con la figura della donna-angelo. Nelle stanze precedenti, il discorso rimane sempre su un piano generale ed è pronunciato alla terza persona: per tale ragione sono questi i soli vv. della canzone a trovare posto nel nostro repertorio.