Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Bernart de Ventadorn
BdT 70.33, Pel doutz chan que·l rossinhols fai

vv. 22-28
Cil que cuidon qu'eu sia sai, / no sabon ges com l'esperitz / es de leis privatz et aizitz, / si tot lo cors s'en es lonhans. / Sapchatz, lo melher messatgers / c'ai de leis, es mos cossirers, / que·m recorda sos bels semblans.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
SPATIUMaisitaizitzproprioI - Amante
PULCHERbelbelsproprioA - Amato/amata
CORPUScorscorsproprioI - Amante
CURAconsiriercossirersproprioI - Amante
SPIRITUSesperitesperitzproprioI - Amante
SPATIUMlonharlonhansproprioI - Amante
FAMILIAprivatprivatztraslatoI - Amante
MEMINISSErecordarrecordaproprioI - Amante
SPATIUMsaisaiproprioI - Amante
SCIENTIAsaberSapchatzproprioA - Pubblico
VULTUSsemblansemblansproprioA - Amato/amata




Commento:

Alla polarità geografica tra sai ('qui': il luogo in cui si trova l'amante) e lai ('là': il luogo in cui si trova l'amata), che Bernart de Ventadorn recupera dal predecessore Jaufre Rudel e a cui conferisce una maggiore concretezza spaziale costruendovi intorno l'intero mondo in cui si svolgono le vicende della fin'amor, corrisponde quella, tutta individuale, tra il fisico e l'interiorità dell'io lirico. Quest'ultima è proiettata 'là' dalla forza del desiderio, provocando una scissione di cui gli altri non possono accorgersi (v. 22). 

Altrove (BdT 70.25, vv. 79-82), Bernart indica il 'cuore' piuttosto che il 'pensiero (amoroso)' come il melher messatgers tra l'amante e l'amata.