Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Thibaut de Champagne, roi de Navarre
RS 996, Por ce se d'amer me dueil

vv. 41-50
Dame, ore ai dit ma poor. / Mult voudroie ore escouter / se ja daigneroiz penser / vers moi aucune douçour / ne riens nule qui me vaille, / si que li cuers en tressaille / en la prison, la ou vos le tenez. / Deus! fu ainz mès cuers si bien enchantez? / Nenil, certes! mès se li cors pris fust / avec le cuer, ja ne li despleüst.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
DICEREdireai ditproprioI - Amante
I - Poeta
CORPUScorscorsproprioI - Amante
CORcuercuerstraslatoI - Amante
HONOSdeignierdaigneroizproprioA - Amato/amata
MULIERdameDameproprioA - Amato/amata
DULCISdouçordouçortraslatoA - Amato/amata
MAGIAenchanterenchanteztraslatoI - Amante
METUSpeörpoorproprioI - Amante
CARCERprisonprisontraslatoI - Amante
A - Amato/amata
VELLEvoloirvoudroieproprioI - Amante




Commento:

Per la scissione tra cuore e corpo, tema che attraversa tutta la canzone (cfr. vv. 8-9, 28-29: le due componenti dell'io agiscono separatamente ma rimangono - si badi - sempre solidali), è proposta un'improbabile ricomposizione ai vv. 49-50: il corpo dovrebbe essere preso, come il cuore, nella prigione dell'amata, che l'amante vorrebbe potesse concepire almeno un pensiero benevolo nei suoi confronti (vv. 42-45).