Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Thibaut de Champagne, roi de Navarre
RS 2126, De grant joie me sui toz esmeüz

vv. 33-40
Des euz du cuer, dame, vous puis veoir, / car trop sont loing li mien oil de ma chiere, / qui tant m'ont fet pour vous pensee avoir. / Dès celui jor que je vous vi premiere, / de vous veoir ai volenté trop grant. / Par ma chançon vous envoi en present / mon cuer et moi et toute ma pensee. / Recevez le, dame, s'il vous agree!


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
PLACEREagreëragreeproprioA - Amato/amata
CANEREchançonchançonproprioI - Amante
I - Poeta
VULTUSchierechiereproprioI - Amante
CORcuercuertraslatoI - Amante
MULIERdamedameproprioA - Amato/amata
OCULUSueileuztraslatoI - Amante
OCULUSueiloilproprioI - Amante
COGITAREpenseepenseeproprioI - Amante
DONUMpresentpresenttraslatoI - Amante
POSSEpöoirpuisproprioI - Amante
VIDEREvëoir veoirproprioI - Amante
VELLEvoloirvolentéproprioI - Amante




Topos:Metafore corporali (riferite a elementi spirituali)






Commento:

L'amante può vedere l'amata con gli 'occhi del cuore' (la stessa metafora si trova in RS 714, v. 9): in effetti - pare affermare Thibaut - da quando per la prima si posarono su di lei, essi, causa prima dell'insorgere dell'amore (secondo la ben nota teoria medievale sintetizzata nell'incipit del De Amore di Andrea Cappellano), si separarono dal viso per accostarsi al cuore.

I vv. 38-40 costituiscono un pre-envoi metapoetico, con richiesta alla dama di accettare il present che l'amante le trasmette: tutto se stesso (v. 39) tramite la propria canzone.