Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Lorenzo Mainini
Chrétien de Troyes
Erec et Enide

vv. 4621-4631
"Ha," fet ele, "dolante Enide, / de mon seignor sui omecide, / par ma parole l'ai ocis. / Ancor fust or mes sire vis, / se je come outrageuse et fole / n'eüsse dite la parole / por quoi mes sire ça s'esmut. / Ainz teisirs a home ne nut, / mes parlers nuist mainte foiiee. / Ceste chose ai bien essaiiee / et esprovee an mainte guise."


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
MORSocireocisproprioI - Donna
MORSomecideomecideproprioI - Donna
DICEREparoleparoleproprioI - Donna




Commento:

Enide vede Erec ferito, in fin di vita. Si percepisce colpevole per la sorte del marito; accusa la sua "parola", l'aver indotto, suo malgrado, Erec all'avventura; si tratta d'un passaggio altamente simbolico: in quest'accusa alla parole si può scorgere una mise en abyme dell'intero movente romanzesco, della colpa, che Enide si addossa, d'aver parlato al marito la notte in cui gli rivelò il blasme della corte.