Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Guglielmo IX
BdT 183.11, Pos vezem de novel florir

vv. 25-30
Ja no sera nuils hom ben fis / contr'amor, si non l'es aclis, / et als estranhs et als vezis / non es consens, / et a totz sels d'aicels aizis / obediens.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
HUMILISaclinaclisproprioI - Amante
AMORamoramorproprioI - Amante
A - Amore
ALIUSestranhestranhstraslato
PECCATUMpeccatofisproprioI - Amante
OBOEDIREobezirobediensproprioI - Amante
SPATIUMvezinvezistraslato




Commento:

In questa cobla e nella seguente (vv. 31-36) il trovatore esprime una serie di precetti cortesi da rispettare per chi voglia essere fedele (fis) d'amore.

Non è chiaro chi si celi dietro i sostantivati estranhs vezis - lemmi ben altrimenti connotati altrove nella poesia di Guglielmo IX (basti il rimando ai vv. 25-26 di BdT 183.1 e al v. 9 di BdT 183.7, dove compare privatz in luogo di vezis) - forse da intendere qui nel senso generico di 'tutti'. Pare invece di poter dire che totz sels d'aicels aizis ('tutti quelli di quell'ambiente') si riferisca latamente alla stessa comunità dei fedeli d'amore.