Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Giacomo da Lentini
Uno disïo d'amore sovente

vv. 25-36
Geloso sono d'amor m'adovene, / così mi stene, / c'Amore è piena cosa di paura: / e chi bene ama una cosa che tene, / vive 'nde in pene, / che teme no la perda per ventura. / Donqu'è ragion ch'eo trovi pïetanza / e perdonanza, / ca s'eo in voi troppo isparlo / non sono eo che parlo: / Amore è che tacente fa tornare / lo ben parlante, e lo muto parlare.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamoreamorproprioI - Amante
AMORamoreAmoretraslatoA - Amore
INVIDEREgelosoGelosoproprioI - Amante
DICEREisparlareisparloproprioI - Amante
I - Poeta
SILENTIUMmutomutotraslatoI - Amante
DICEREparlareparlareproprioI - Amante
DICEREparlareparloproprioI - Amante
I - Poeta
METUSpaurapauraproprioA - Amore
MISERICORDIApietanzapïetanzaproprioA - Amato/amata
AFFLICTIOpenapeneproprioI - Amante
PERDEREperdereperdaproprioI - Amante
IGNOSCEREperdonanzaperdonanzaproprioA - Amato/amata
METUStemeretemeproprioI - Amante




Commento:

"Canzone sulla gelosia di chi ha avuto la ricompensa, il guiderdone, ma è costretto a partire (dunque un'altra variante sul tema della separazione e della lontananza ...) e per il timore delle conseguenze non sa se dichiarare la propria condizione di amante fortunato" (ed. Antonelli, p. 238).