Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Giacomo da Lentini
Amando lungiamente

vv. 57-70
Non so com'eo vi paro / né che di me farete; / ancider mi potrete / e no mi trovarete core varo, / ma tuttavia d'un airo, / cotanto mi piacete; / e morto mi vedete / se no m'avrete a lo vostro riparo: / a lo conforto di pietanza / che incozzi a lo core, / e li occhi fore piangano d'amanza / e d'allegranza, / con abondanza de lo dolce pianto / lo bel visaggio bagni tutto quanto.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
GAUDIUMallegranzaallegranzaproprioI - Amante
AMORamanzaamanzaproprioI - Amante
MORSaucidereancideretraslatoI - Amante
A - Amato/amata
PULCHERbellobelproprioA - Amato/amata
CORcuorecoretraslatoI - Amante
DULCISdolcedolcetraslatoI - Amante
CORcuorelo coretraslatoA - Amato/amata
MORSmoriremortotraslatoI - Amante
OCULUSocchioocchiproprioI - Amante
PLACEREpiacerepiaceteproprioI - Amante
FLEREpiangerepianganoproprioI - Amante
FLEREpiantopiantoproprioI - Amante
MISERICORDIApietanzapietanzaproprioA - Amato/amata
POSSEpoterepotreteproprioA - Amato/amata
DOMUSriparoriparoproprioA - Amato/amata
DIVERSUSvariovaroproprioI - Amante
VIDEREvederevedeteproprioA - Amato/amata
VULTUSvisovisaggioproprioA - Amato/amata




Commento:

In questa ultima stanza, l'immaginazione dell'io-lirico si figura un'originale sintesi delle situazioni estreme nel rapporto amante-amata: l'uccisione del primo da parte della seconda e la pietanza - generalmente introvabile presso di lei - che ella mostrerebbe a quel punto.

I vv. 65-68 sono probabilmente da intendere: "che per (ottenere) il conforto pietoso io (vi) tocchi il cuore e i (miei) occhi possano piangere d'amore e di gioia" (cfr. l'ed. Antonelli, p. 279). In tal senso, anche il pianto (v. 69) sarà quello dell'amante.