Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Giacomo da Lentini
S'io doglio no è meraviglia

vv. 1-7
S'io doglio no è meraviglia / e s'io sospiro e lamento: / amor lontano mi piglia / dogliosa pena ch'eo sento, / membrando ch'eo sia diviso / di vedere lo bel viso / per cui peno e sto 'n tormento.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamoreamortraslatoI - Amante
A - Amato/amata
PULCHERbellobelproprioA - Amato/amata
DOLORdoleredogliotraslatoI - Amante
DOLORdogliosodogliosatraslatoI - Amante
QUERIlamentarelamentoproprioI - Amante
SPATIUMlontanolontanoproprioI - Amante
A - Amato/amata
MEMINISSEmembraremembrandoproprioI - Amante
MIRABILIAmeravigliameravigliaproprioI - Amante
AFFLICTIOpenapenaproprioI - Amante
AFFLICTIOpenarepenoproprioI - Amante
SENTIRIsentiresentoproprioI - Amante
SPIRITUSsospiraresospiroproprioI - Amante
AFFLICTIOtormentotormentoproprioI - Amante
VIDEREvederevedereproprioI - Amante
VULTUSvisovisoproprioA - Amato/amata




Commento:

In due sintagmi della prima stanza di questa canzone si individua la memoria di celeberrimi luoghi trobadorici (cfr. ed. Antonelli, p. 300): amor lontano rimanda all'amor de lonh di Jaufre Rudel (BdT 262.2, ma il tema della lontananza amorosa è trattato in maniera assai diversa e più concreta - come separazione: cfr. Troppo son dimorato - da Giacomo da Lentini), no è meraviglia all'incipit No es meravelha s'eu chan di Bernart de Ventadorn (BdT 70.31).