Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Giacomo da Lentini
Madonna, dir vo voglio

vv. 48-64
Lo vostr'amor che m'ave / in mare tempestoso, / è sì como la nave / c'a la fortuna getta ogni pesanti, / e campan per lo getto / di loco periglioso; / similemente eo getto / a voi, bella, li mei sospiri e pianti. / Che s'eo no li gittasse / parria che soffondasse, / e bene soffondara, / lo cor tanto gravara – in suo disio; / che tanto frange a terra / tempesta, che s'aterra, / ed eo così rinfranco, quando sospiro e piango – posar crio.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamoreamorproprioI - Amante
A - Amato/amata
PULCHERbellobellaproprioA - Amato/amata
CORcuorecortraslatoI - Amante
CUPEREdesiodisioproprioI - Amante
PROCELLAfortunafortunatraslatoI - Amante
MAREmaremaretraslatoI - Amante
MAREnavenavetraslatoI - Amante
FLEREpiangerepiangoproprioI - Amante
FLEREpiantopiantiproprioI - Amante
SPIRITUSsospirosospiriproprioI - Amante
SPIRITUSsospiraresospiroproprioI - Amante
PROCELLAtempestatempestatraslatoI - Amante
PROCELLAtempestosotempestosotraslatoI - Amante




Topos:Metafore nautiche






Commento:

L'amante tormentato dal sentimento per una donna disdegnosa è come la nave in balìa della tempesta che rischia il naufragio se non si priva di parte del carico: al peso gettato a mare corrispondono, nell'articolata similitudine, i sospiri e pianti che, una volta liberati, arrecano all'amante quantomeno un po' di sollievo.