Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Jaufre Rudel
BdT 262.1, Belhs m'es l'estius e·l temps floritz

vv. 8-11
er ai ieu joi e sui jausitz / e restauratz en ma valor, / e non irai jamais alhor / ni non querrai autrui conquistz


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
ALIUSalhoralhorproprioA - Amato/amata
ALIUSautreautruiproprioA - Avversario/Avversaria
GAUDIUMjauzirjausitzproprioI - Amante
GAUDIUMjoi(a)joiproprioI - Amante
GAUDIUMjoi(a)joitraslatoI - Amante
VIRTUSvalorvalorproprioI - Amante
VIRTUSvalorvalortraslatoI - Cavaliere




Commento:

La stanzialità e la fiduciosa pazienza qui propugnate si contrappongono all'irrequietezza, all'inesauribile pulsione verso l'altrove e al tendenziale pessimismo maggioritariamente espressi nel resto del corpus del trovatore (si veda, su tutte, la canzone dell'amor de lonh, BdT 262.2). Ciò ha spinto parte della critica a invocare anche per Jaufre Rudel, come per il suo interlocutore Guglielmo IX,  il concetto (proposto da RAJNA 1928) di "bifrontismo". MENEGHETTI 1980 (pp. 154-155) parla per questo testo di "capolavoro dell'ambiguità rudelliana". 

Una linea di lettura intende l'amore su cui il testo è incentrato come il sentimento ideale in opposizione alla concupiscenza carnale (cfr. ad es. l'ed. Chiarini, che confuta la posizione conciliatoria di BELTRAMI 1978), tra i quali sarebbe rappresentata una "pugna spiritualis" (LAZZERINI 1993, pp. 194-197). Un'interpretazione socio-politica del componimento, proprio a partire da questi versi, vedrebbe invece nel joi il feudo di cui Jaufre era stato temporaneamente spossessato: la restaurazione della valor sociale e materiale equivarrebbe, in tal senso, a un vero e proprio "recupero dell'identità" (l'espressione è di KOEHLER 1978).