Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Thibaut de Champagne, roi de Navarre
RS 1800, Je ne puis pas bien metre en nonchaloir

vv. 33-40
Celer dit on que mult vaut a ami, / mès ne m'en puis apercevoir de rien. / Li miens celers me fet plus mal que bien, / que jangleor, qui poignent et atisent, / vont tant parlant que tantost ont merci, / ne le mentir une feve ne prisent. / Et je, dame, me rent a vos pensis, / hunbles, celanz et fins, loiaus amis.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamiamiproprioI - Amante
BONUSbienbienproprioI - Amante
CELAREcelercelersproprioI - Amante
MULIERdamedameproprioA - Amato/amata
PERFECTUSfinfinsproprioI - Amante
HUMILISumilehunblesproprioI - Amante
DICEREjangleörjangleorproprioA - Avversario/Avversaria
FIDESleälloiausproprioI - Amante
MALUSmalmalproprioI - Amante
FALSUSmentirmentirproprioA - Avversario/Avversaria
DICEREparlerparlantproprioA - Avversario/Avversaria
TRISTISpensifpensisproprioI - Amante




Commento:

Dicono che celare i propri sentimenti sia vantaggioso, ma - constata l'amante-Thibaut - l'esperienza (apercevoir) dimostra che sono piuttosto i 'parlatori' (jangleor), in genere maliziosi e falsi ad ottenere facilmente le grazie delle dame. Dopo aver argomentato su questo tema generale, la strofa si chiude con un pre-envoi (vv. 39-40) tipico nella maniera di Thibaut de Champagne, in cui l'amante si rivolge direttamente alla dama.