Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Guglielmo IX
BdT 183.2, Ben vueill que sapchon li pluzor

vv. 1-7
Ben vueill que sapchon li pluzor / d'un vers, si es de bona color / qu'ieu ai trat de bon obrador; / qu'ieu port d'aicel mester la flor, / et es vertatz, / e puesc en trair lo vers auctor, / quant er lasatz.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
FLOSflorflortraslatoI - Amante
I - Poeta
ARSmestiermesterproprioI - Amante
I - Poeta
OPUSobradorobradorproprioI - Poeta
GENSpluzorpluzorproprioA - Pubblico
CANEREversversproprioI - Poeta




Commento:

L'esordio metapoetico esprime l'eccellenza dell'io-autore, cui corrisponde - come si vedrà nel prosieguo del testo - quella dell'io-amante. In questo senso, non è abusivo considerare retrospettivamente ambivalente il "mestiere" in cui il conte di Poitiers sostiene di primeggiare (qui e ai vv. 23 e 39): quello di poeta, certo, ma anche quello di amatore (per la profonda embricazione dei due livelli in questo componimento cfr. GAUNT 2006, pp. 92-94).