Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Thibaut de Champagne, roi de Navarre
RS 2126, De grant joie me sui toz esmeüz

vv. 25-32
Nus qui aime ne se doit esmoier, / se fine Amor le destraint et mestroie, / car qui atent si precïeus loier, / il n'est pas droiz que d'amer se recroie, / car qui plus sert, plus en doit avoir gré; / et je me fi tant en sa grant biauté, / qui des autres se desoivre et devise, / que il me plest a estre en son servise.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORameraimeproprioI - Amante
AMORamorAmortraslatoA - Amore
EXSPECTAREatendreatentproprioI - Amante
PULCHERbiautébiautéproprioA - Amato/amata
VISdestreindredestrainttraslatoA - Amore
DESPERAREesmaiieresmoierproprioI - Amante
FIDESfïerfiproprioI - Amante
PERFECTUSfinfineproprioA - Amore
MERCESloiierloiertraslatoI - Amante
IMPERIUMmaistrermestroietraslatoA - Amore
PLACEREplaireplestproprioI - Amante
ABDICARErecroirerecroietraslatoI - Amante
SERVUSservirserttraslatoI - Amante
SERVUSserviseservisetraslatoI - Amante




Commento:

Per quanto l'amore domini penosamente la vita dell'amante, questi non deve mai perdersi d'animo (esmoier) e rinunciare, pensando all'eccellenza della ricompensa attesa per il proprio 'servizio', un servizio tanto più piacevole quanto più la bellezza dell'amata si distingue (l'endiadi se desoivre et devise) da quella delle altre donne. Si noti, come spesso in Thibaut de Champagne, sul piano dell'identità, il passaggio da un discorso di taglio generale (alla terza persona) alla situazione individuale dell'io, come pure, parallelamente sul piano dell'alterità, lo scivolamento dalla descrizione dell'amore (o di Amore personificato, come pare essere il caso qui, contrariamente all'opinione dell'ed. Wallensköld, che evita la maiuscola) a quella della dame.