Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Bernart de Ventadorn
BdT 70.17, En cossirer et en esmai

vv. 49-56
Pois messatger no·lh trametrai / ni a me dire no·s cove, / negu cosselh de me no sai; / mais d'una re me conort be: / ela sap letras et enten, / et agrada·m qu'eu escria / los motz, e s'a leis plazia, / legis los al meu sauvamen.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
CONSILIUMconselhcosselhproprioI - Amante
DICEREdiredireproprioI - Amante
I - Poeta
AUDIREentendreentenproprioA - Amato/amata
SCRIBEREescriureescriaproprioI - Amante
I - Poeta
VERBUMmotmotzproprioI - Amante
I - Poeta
SCIENTIAsabersapproprioA - Amato/amata




Commento:

L'incapacità dell'amante di dire il proprio sentimento, tema portante di tutto il componimento, viene superata in questa ultima cobla dall'escamotage della scrittura, pratica eterogenea rispetto a quella della poesia lirica, la cui fruizione - è bene ricordarlo - era prettamente aurale (non a caso espressioni simili a quelle usate qui da Bernart si trovano nelle Heroides ovidiane e nei salutz del trovatore Arnaut de Maruelh, tra i prinicipali esempi di epistolografia amorosa: cfr. LAZAR 1966, p. 284).