Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Thibaut de Champagne, roi de Navarre
RS 2075, Ausi conme unicorne sui

vv. 10-18
Dame, quant je devant vous fui / et je vous vi premierement, / mes cuers aloit si tressaillant / qu'il vous remest, quant je m'en mui. / Lors fu menez sanz raençon / en la douce chartre en prison / dont li piler sont de talent / et li huis sont de biau veoir / et li anel de bon espoir.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
PULCHERbelbiauproprioA - Amato/amata
CARCERchartrechartretraslatoA - Amore
CORcuercuerstraslatoI - Amante
MULIERdameDameproprioA - Amato/amata
DULCISdouzdoucetraslatoA - Amore
SPESespoirespoirproprioI - Amante
CARCERprisonprisontraslatoI - Amante
CUPEREtalenttalentproprioI - Amante
VIDEREvëoir veoirproprioI - Amante
VIDEREvëoir viproprioI - Amante




Commento:

La consueta metafora della prigione d'amore (che ricorre nella lirica oitanica fin dagli esordi con Chrétien de Troyes: cfr. RS 121, vv. 41-44) è qui declinata - in accordo con le mode letterarie del tempo: è l'epoca del Roman de la Rose di Guillaume de Lorris, a cui vanno probabilmente ricondotti i nomi dei tre secondini menzionati nella stanza seguente, Biau SemblanzBiautez Dangier - in senso decisamente allegorico: con tono più didattico che lirico (ma non è questo l'unico luogo in cui Thibaut de Champagne mostra questa tendenza) viene spiegato che il desiderio costituisce 'le sbarre', il 'bel vedere' 'le porte' e la speranza 'gli anelli' (della catena). L'allegoria verrà protratta fino al v. 29.