Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Bernart de Ventadorn
BdT 70.41, Can par la flors josta·l vert folh

vv. 17-22
Be sai la noih, can me despolh, / el leih qu'eu no dormirai re. / Lo dormir pert, car eu lo·m tolh / per vos, domna, don me sove; / que lai on om a so tezor, / vol om ades tener so cor.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
CORcorcortraslatoI - Amante
MULIERdomnadomnaproprioA - Amato/amata
CUBAREdormirdormirproprioI - Amante
CUBAREdormirdormiraiproprioI - Amante
PERDEREperdreperttraslatoI - Amante
SCIENTIAsabersaiproprioI - Amante
MEMINISSEsovenirsoveproprioI - Amante
DIVEStezaurtezortraslatoA - Amato/amata




Commento:

I vv. 17-18 istituiscono un singolare parallelismo (si notino il verbo despolhar e i sostantivi noih leih), seppure a distanza, tra la situazione dell'amante (qui) e quella dell'amata (in altri componimenti: BdT 70.26, vv. 29-32, 70.27, vv. 42-45, 70.42, vv. 41-42), entrambi rappresentati nell'intimità della propria rispettiva camera.

L'insonnia d'amore (vv. 18-19) è uno dei motivi più ricorrenti nella poesia lirica, non solo del Medioevo romanzo.

I vv. 21-22 sono una citazione evangelica di Mt 6, 21.