Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Giacomo da Lentini
Guiderdone aspetto avere

vv. 15-28
In disperanza no mi getto, / ch'io medesmo mi 'mprometto / d'aver bene: / di bon core la lëanza / ch'i' vi porto, e la speranza / mi mantene. / Però no mi scoraggio / d'Amor che m'à distretto; / sì com'omo salvaggio / faraggio, com'è detto – ch'ello face: / per lo reo tempo ride, / sperando che poi pera / lo laido aire che vede; / da donna troppo fera – spero pace.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamoreAmortraslatoA - Amore
CORcuorecoretraslatoI - Amante
DESPERAREdisperanzadisperanzaproprioI - Amante
CAPEREdistringeredistrettotraslatoI - Amante
A - Amore
MULIERdonnadonnaproprioA - Amato/amata
FERUSferoferaproprioA - Amato/amata
FIDESleanzalëanzaproprioI - Amante
FERUSselvaggiosalvaggiotraslatoI - Amante
TRISTISscoraggiarescoraggioproprioI - Amante
SPESsperanzasperanzaproprioI - Amante
SPESsperaresperoproprioI - Amante




Topos:Il libro come simbolo - metafore della scrittura






Commento:

Questa seconda stanza insiste tematicamente su quanto già affermato nella precedente: nonostante l'alterigia dell'amata, l'amante conserva intatta la propria speranza (si noti l'insistenza sul réseau lessicale della SPES).

Per l'immagine dell'omo salvaggio che si rallegra con la pioggia (e si rattrista col bel tempo), non di rado invocato dagli autori lirici come figura dell'amante che non si lascia piegare dalle avversità, cfr. NERI 1951 (ma l'articolo è del 1912), pp. 158-178 e BERTONI 1927, pp. 93-101.