Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Thibaut de Champagne, roi de Navarre
RS 1479, Tout autresi con l'ente fet venir

vv. 11-18
Pleüst a Dieu, pour ma dolor garir, / qu'el fust Tisbé, car je sui Piramus; / mès je voi bien ce ne puet avenir: / ensi morrai que ja n'en avrai plus. / Ahi, bele! con sui pour vous confus! / Que d'un qarrel me venistes ferir, / espris d'ardant feu d'amor, / quant vos vi le premier jor.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamoramorproprioI - Amante
A - Amato/amata
PULCHERbelbeleproprioA - Amato/amata
DAMNUMconfondreconfusproprioI - Amante
DOLORdolordolortraslatoI - Amante
VERBERferirferirtraslatoA - Amato/amata
IGNISfeufeutraslatoA - Amato/amata
SALUSgarirgarirtraslatoI - Amante
A - Amato/amata
MORSmorirmorraitraslatoI - Amante
ARMAcarrelqarreltraslatoA - Amato/amata




Commento:

Sono due le immagini che animano questa stanza. Dapprima, alludendo a una delle storie d'amore più celebri nel Medioevo (dalle Metamorfosi di Ovidio), l'amante esprime il desiderio realizzabile (v. 13) che l'amata possa farsi Tisbe, come lui è Piramo. Poi, ricorda il momento in cui è nato in lui l'amore ritrovandone l'origine in una freccia da lei scagliata, 'accesa di ardente fuoco d'amore'.