Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Jaufre Rudel
BdT 262.2, Lanquan li jorn son lonc en mai

vv. 43-46
ver ditz qui m'apella lechai / ni deziron d'amor de lonh, / car nulhs autres jois tan no·m plai / cum jauzimens d'amor de lonh


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamoramortraslatoA - Amato/amata
CUPEREdezirondezironproprioI - Amante
GAUDIUMjauzimenjauzimensproprioI - Amante
GAUDIUMjoi(a)joisproprioI - Amante
CUPERElecailechaiproprioI - Amante
SPATIUMlonglonhproprioA - Amato/amata




Commento:

Per un jois similmente pregustato, piuttosto che effettivamente fruito, si veda BdT 262.3, vv. 11-12, dove analogo è pure il costrutto sintattico (per null joi aitan no ri rispetto a nulhs autres jois tan no·m plai), tanto da far supporre che si possa trattare, come non di rado nella produzione di Jaufre Rudel, di intertestualità interna, funzionale a sviluppare una variazione sul consueto tema del godimento d'amore effettivamente inattingibile.