Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Bernart de Ventadorn
BdT 70.13, Be·m cuidei de chantar sofrir

vv. 46-54
Amors, cil que·us volon delir, / son enoyos e desliau. / E si·us deschanton, me qu'en cau? / No·s podon melhs envilanir. / Be conosc a lor parladura / qu'ilh renhon mal, contra natura. / Cist an perdut vergonha e paor, / partit de Deu, tot per sordeg d'amor! / Et eu sui fols, si mais ab lor conten.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamoramorproprioA - Avversario/Avversaria
AMORamorAmorstraslatoA - Amore
SCIENTIAconoisserconoscproprioI - Amante
CERTAMENcontendrecontentraslatoI - Amante
DAMNUMdelirdelirtraslatoA - Avversario/Avversaria
RIDEREdescantardeschantonproprioA - Avversario/Avversaria
FALSUSdesleialdesliauproprioA - Avversario/Avversaria
DEUSDeuDeuproprioA - Avversario/Avversaria
DISPLICEREenojosenoyosproprioA - Avversario/Avversaria
DEDECUSenvilanirenvilanirproprioA - Avversario/Avversaria
MALUSmalmalproprioA - Avversario/Avversaria
METUSpaorpaorproprioA - Avversario/Avversaria
DICEREparladuraparladuraproprioA - Avversario/Avversaria
DEDECUSvergonhavergonhaproprioA - Avversario/Avversaria




Commento:

Con un netto ribaltamento rispetto alla cobla precedente (cfr. vv. 37-45 e il commento relativo) in cui l'amante affermava di voler rinunciare alla guerra contro i lauzengers, convinto di poterli convertire al rispetto di amore con l'esempio della propria umile sottomissione, questi vv. contengono, all'interno dell'apostrofe ad Amore, un attacco diretto e impietoso ai loro vizi.