Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Bernart de Ventadorn
BdT 70.13, Be·m cuidei de chantar sofrir

vv. 33-36
Pois tant es douss' e fin' e pura, / gran paor ai qu'azesme sa valor; / e lauzenger volon mo dan d'amor / e diran l'en be leu adiramen.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
IRAadiramenadiramenproprioA - Avversario/Avversaria
AMORamoramorproprioI - Amante
DAMNUMdandantraslatoI - Amante
A - Avversario/Avversaria
DICEREdirediranproprioA - Avversario/Avversaria
DULCISdousdouss'traslatoA - Amato/amata
PERFECTUSfinfin'proprioA - Amato/amata
FALSUSlauzengierlauzengerproprioA - Avversario/Avversaria
METUSpaorpaorproprioI - Amante
PERFECTUSpurpuraproprioA - Amato/amata
VIRTUSvalorvalorproprioI - Amato/amata




Commento:

Dalla descrizione delle virtù dell'amata, si passa senza apparente soluzione di continuità al vituperio dei lauzenger, che occuperà per intero le due coblas seguenti, in un climax che troverà l'acme ai vv. 52-53.

Per azesme, "prenne conscience", cfr. LAZAR 1966, pp. 111 e 251.