Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Giacomo da Lentini
La 'namoranza disïosa

vv. 41-48
Nulla bandita m'è dottosa / se non di voi, donna pregiata, / c'anti vorria morir di spata / ch'i' voi vedesse currucciosa; / ma tanto avete caunoscianza, / ben mi dovreste perdonare / e comportare, / s'io perdo gioi che, ·sso, m'aucide amanza.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamanzaamanzaproprioI - Amante
MORSaucidereaucidetraslatoI - Amante
SCIENTIAsapere·ssoproprioI - Amante
SCIENTIAconoscenzacaunoscianzaproprioA - Amato/amata
IRAcorrucciosocurrucciosaproprioA - Amato/amata
MULIERdonnadonnaproprioA - Amato/amata
METUSdottosodottosaproprioI - Amante
GAUDIUMgioiagioiproprioI - Amante
MORSmoriremorirtraslatoI - Amante
PERDEREperdereperdoproprioI - Amante
VIRTUSpregiatopregiataproprioA - Amato/amata
VELLEvolerevorriaproprioI - Amante




Topos:Topica della conclusione - chiusa di tipo ‘tronco'






Commento:

La morte, tema ricorrente nella poetica di Giacomo da Lentini, è doppiamente evocata in questa stanza finale: dapprima come concreta (di spata) preferenza (piuttosto che vedere l'amata currucciosa), poi, nella più comune metafora del trapasso per amore, come dato di fatto (m'aucide amanza).