Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Giacomo da Lentini
Dolce coninzamento

vv. 11-20
«Dolce meo sir, se 'ncendi, / or io che deggio fare? / Tu stesso mi riprendi / se mi vei favellare, / ca tu m'ài 'namorata, / a lo cor m'ài lanciata, / sì ca difor non pare: / rimembriti a la fiata / quand'io t'ebi abrazzata / a li dolzi basciari».


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMPLECTARIabbracciareabrazzataproprioA - Amante
I - Amato/amata
OSCULUMbaciarebasciariproprioA - Amante
I - Amato/amata
CORcuorecortraslatoI - Amato/amata
DULCISdolcedolcetraslatoA - Amante
DULCISdolcedolzitraslatoA - Amante
I - Amato/amata
VERBERlanciarelanciatatraslatoA - Amante
I - Amato/amata
AMORinnamorarenamorataproprioI - Amato/amata
IGNISincenderencenditraslatoA - Amante
IMPERIUMsiresirtraslatoA - Amante




Commento:

Canzonetta che riporta una sorta di "monologo dialogato, ovvero aperto alle battute dell'interlocutore" (ed. Antonelli, p. 338): dopo che nella prima stanza si sono riportate le prime parole dell'amante (vv. 6-7) di allocuzione all'amata, in questa è lei a parlare, mostrando che quello che viene cantato è un amore che conosce la reciprocità (cfr.  ad es. v. 15, tu m'ài 'namorata).