Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Bernart de Ventadorn
BdT 70.7, Ara no vei luzir solelh

vv. 9-16
Prat me semblon vert e vermelh / aissi com el doutz tems de mai; / si·m te fin'amors conhd' e gai: / neus m'es flors blanch' e vermelha / et iverns calenda maya, / que·l genser e la plus gaya / m'a promes que s'amor m'autrei. / S'anquer no la·m desautreya?


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamoramorproprioA - Amato/amata
AMORamoramorsproprioI - Amante
GRATIAcoindeconhd'proprioI - Amante
NEGAREdesautrejardesautreyaproprioA - Amato/amata
PERFECTUSfinfin'proprioI - Amante
GAUDIUMgaigaiproprioI - Amante
GAUDIUMgaigayaproprioA - Amato/amata
GENSgengenserproprioA - Amato/amata




Commento:

In questa seconda cobla, che sviluppa il début hivernal della prima, il tradizionale locus amoenus è immaginato dall'amante a partire da un paesaggio innevato in virtù dell'euforia dovuta alla promessa della dama di 'concedere' il proprio amore (v. 15; ma già il v. successivo introduce l'ombra del dubbio che prenderà corpo come vera e propria paor - v. 17 - nel seguito del componimento).