Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Bernart de Ventadorn
BdT 70.30, Lo tems vai e ven e vire

vv. 22-28
Ja mais no serai chantaire / ni de l'escola N'Eblo, / que mos chantars no·m val gaire / ni mas voutas ni mei so; / ni res qu'eu fassa ni dia, / no conosc que pros me sia, / ni no·i vei melhuramen.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
CANEREcantadorchantaireproprioI - Poeta
CANEREcantarchantarsproprio -
I - Poeta
MUSICAsonsoproprioI - Poeta
CANEREvoltavoutasproprioI - Poeta




Commento:

Il canto non procura alcun melhuramen all'amante costantemente respinto da colei che ama. Donde la dichiarazione di Bernart di non voler essere più considerato come un seguace del visconte Eble di Ventadorn, detto Cantator (in occitano cantador), che fu forse suo maestro nell'arte poetica: uno di quei trovatori - così, almeno, si può evincere da questa e da altre allusioni, ma di Eble non si conservano testi nei canzonieri (a meno che non si tratti, come ritiene Luciano Rossi, di Cercamon) - che cantano di amori assai meno tormentati (come pure altrove ha fatto lo stesso Bernart).