Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Jaufre Rudel
BdT 262.4, Pro ai del chan essenhadors

vv. 54-56
bon' es l'amors e molt per vau, / e d'aquest mal mi pot guerir / ses gart de metge sapien


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamoramorstraslatoA - Amato/amata
A - Amore
BONUSbonbonproprioA - Amato/amata
A - Amore
SALUSgarirguerirtraslatoA - Amato/amata
A - Amore
MORBUSmalmalproprioI - Amante
SALUSmetgemetgeproprioA - Amato/amata
A - Amore
VIRTUSvalervauproprioA - Amato/amata
A - Amore




Commento:

Il campo metaforico della salute (per cui cfr. anche BdT 262.1, vv. 31-32) - mal d'amore, Amore o amata-medico - è frequentato anche da Guglielmo IX (BdT 183.7, vv. 19-24), rispetto al quale questi vv. si collocano in un evidente rapporto antifrastico (cfr. BOLOGNA-FASSO 1991, secondo cui, sulla base di schema, rime, rimanti, lessico, tutto il componimento costituirebbe una replica polemica al "vers de dreit nien" guglielmino): l'anelata guarigione, ricercata dal primo trovatore nel soddisfacimento erotico che l'amata può concedergli, risiede invece per Jaufre Rudel nella paradossale bontà del sentimento stesso.