Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Jaufre Rudel
BdT 262.2, Lanquan li jorn son lonc en mai

vv. 31-32
per un ben que m'en eschai / n'ai dos mals, quar tan m'es de lonh


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
BONUSbenbenproprioI - Amante
SPATIUMlonglonhproprioA - Dio
MALUSmalmalsproprioI - Amante




Commento:

"Per un bene", ossia la vista dell'amata, il poeta affronta "due mali", cioè la lontananza non soltanto di lei (già adeguatamente espressa nelle coblas precedenti) ma anche, se intendiamo correttamente, di Dio stesso (cfr. vv. 29-30). Tale lettura sarebbe coerente con l'introduzione, subito dopo (vv. 33-35) di un esplicito discorso sul pellegrinaggio: il recarsi in visita a Dio e alla donna, come che si voglia intendere il rapporto tra i due, è presentato, con tutte le difficoltà che comporta un viaggio malagevole in terra lontana, come due aspetti dello stesso atto.