Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Bernart de Ventadorn
BdT 70.39, Can l'erba fresch' e·lh folha par

vv. 41-48
Be la volgra sola trobar, / que dormis, o·n fezes semblan, / per qu'e·lh embles un doutz baizar, / pus no valh tan qu'eu lo·lh deman. / Per Deu, domna, pauc esplecham d'amor; / vai s'en lo tems, e perdem lo melhor! / Parlar degram ab cubertz entresens, / e, pus no·ns val arditz, valgues nos gens!


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamoramorproprioI - Amante
A - Amato/amata
OSCULUMbaizarbaizarproprioA - Amato/amata
QUAEREREdemandardemanproprioI - Amante
MULIERdomnadomnaproprioA - Amato/amata
PERDEREperdreperdemproprioI - Amante
A - Amato/amata
VIRTUSvalervalhproprioI - Amante




Commento:

La vivida e sensuale fantasia nutrita dalla forza di un desiderio che l'amante sa difficilmente appagabile sfocia nell'accorata allocuzione all'amata - straordinariamente moderna! - sulla fugacità del tempo e la scarsità di occasioni di vivere appieno l'amore (vv. 45-46). Pragmaticamente, bisognerebbe farsi astuti e poter comunicare di nascosto, per evitare il pericolo rappresentato dagli enemic, pronti a cogliere gli amanti in fallo per poterli danneggiare mediante la maldicenza (vv. 34-36). Malgrado l'impressione di solidarietà dei due amanti rispetto a tali antagonisti, il resto del componimento suggerisce che essa sia da attribuire piuttosto alla proiezione immaginativa dell'amante che all'effettiva esistenza di una dinamica di coppia (tangibile invece altrove nell'opera di Bernart de Ventadorn).