Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Thibaut de Champagne, roi de Navarre
RS 1440, Je me cuidoie partir

vv. 19-27
Li cers est aventureus / et si blans conme nois / et si a les crins andeus / plus sors que or espanois. / Li cers est en un defois / a l'entrer mult perilleus / et si est gardez de leus : / ce sont felon envïeus / qui trop grievent aus cortois.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
DIVERSUSaventurosaventureustraslatoA - Amato/amata
COLORblancblansproprioA - Amato/amata
FERUScerfcerstraslatoA - Amato/amata
NOBILIScortois cortoisproprioI - Amante
CAPUTcrincrinsproprioA - Amato/amata
INVIDEREenvïosenvïeusproprioA - Avversario/Avversaria
FALSUSfelonfelonproprioA - Avversario/Avversaria
GRAVISgrevergrieventtraslatoA - Avversario/Avversaria
FERUSlouleustraslatoA - Avversario/Avversaria
FRIGUSnoifnoistraslatoA - Amato/amata
MATERIAorortraslatoA - Amato/amata
COLORsorsorsproprioA - Amato/amata




Commento:

Sviluppo della metafora dell'amata-cervo introdotta nella stanza precedente (v. 17). Su di essa si innestano due similitudini (con la neve e con l'oro spagnolo) il cui referente dichiarato è il cervo ma logicamente da riferire alla donna (la bianchezza della sua pelle, il biondo dei suoi cris andeus, ossia 'le due trecce'), e un ulteriore metafora, esplicitata ai vv. 26-27: quella degli avversari dell'amore (felon envïeus) rappresentati come lupi a guardia della 'riserva dall'accesso molto pericoloso' (vv. 23-24) in cui si trova il cervo.