Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Thibaut de Champagne, roi de Navarre
RS 1002, Une chançon oncor vueil

vv. 22-28
Joie et duel a cil souvent / qui le mien mal a senti. / Mes cuers plore, et ge en chant; / ensi m'ont mi oeil traï. / Amors, tost avez saisi, / mès vous guerredonez lent; / ne pour qant de moi vous pri.


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
SENTIRIsentira sentiproprioI - Amante
AMORamorAmorsproprioA - Amore
CAPEREsaisiravez saisitraslatoA - Amore
CANEREchanterchantproprioI - Amante
I - Poeta
CORcuercuerstraslatoI - Amante
DOLORdueldueltraslatoI - Amante
MERCESguerredonerguerredoneztraslatoA - Amore
GAUDIUMjoieJoieproprioI - Amante
MALUSmalmalproprioI - Amante
OCULUSueiloeilproprioI - Amante
FLEREplorerploreproprioI - Amante
SACRApriierpritraslatoI - Amante
PRODEREtraïrtraïtraslatoI - Amante




Commento:

Non diversamente da quanto accade nelle altre della stessa canzone, in questa strofa il discorso passa con bruschi stacchi da un tema all'altro.

Prodotti del mal d'amore sono per l'amante il pianto e il canto (v. 24).

Il 'tradimento' perpetrato dai suoi occhi è, come di consueto (ma qui ellitticamente sottinteso), quello di avegli mostrato colei che lo ha soggiogato.

Amore è rapido a prendere, ma lento a donare.