Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Conon de Béthune
RS. 629, Chançon legiere a entendre

vv. 1-7
Chançon legiere a entendre / ferai, car bien m'est mestiers / ke chascuns le puist apprendre / et c'on le chant volentiers; / ne par autre messaigiers / n'iert ma dolors mostree / a la millor ki soit nee


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
DISCEREaprendreapprendreproprioA - Pubblico
CANEREchançonchançonproprioI - Poeta
CANEREchanterchantproprioA - Pubblico
DEUSDieuDieusproprioA - Dio
DOLORdolordolorstraslatoI - Amante
AUDIREentendreentendreproprioA - Pubblico
OSTENTAREmostreriert mostreeproprioI - Amante
BONUSbonmillorproprioA - Amato/amata




Commento:

Incipit metapoetico (cfr. l'explicit correlato, v. 45) consueto per Conon de Béthune (cfr. RS. 303, 1314, 1837). Qui, come spesso accade nella poesia dei trovieri, la canzone è esplicitamente presentata come l'unico strumento attraverso il quale il sentimento amoroso, più o meno doloroso, può essere fatto conoscere. In questo senso, essa da una parte intrattiene un legame necessario con l'identità dell'amante, consentendone in via esclusiva l'espressione, dall'altra apre al rapporto con una molteplice alterità: in primis la donna amata, ma anche un generico pubblico (che può, come qui, fungere da ulteriore tramite del messaggio d'amore), interlocutori specifici, Amore personificato, etc.