Repertorio di lessico e immagini dell'identità e dell'alterità nella letteratura dell'Europa medievale

Passi

responsabile della scheda: Federico Saviotti
Bernart de Ventadorn
BdT 70.39, Can l'erba fresch' e·lh folha par

vv. 9-16
Ai las! com mor de cossirar! / Que manhtas vetz en cossir tan: / lairo m'en poirian portar, / que re no sabria que·s fan. / Per Deu, Amors! be·m trobas vensedor: / ab paucs d'amics e ses autre senhor. / Car una vetz tan midons no destrens / abans qu'eu fos del dezirer estens?


Area LessicaleLemmaOccorrenzaSensoAccezione +/-Identità/alterità
AMORamicamicsproprioA - Sodale
AMORamorAmorstraslatoA - Amore
CURAconsirarcossirproprioI - Amante
CURAconsirarcossirarproprioI - Amante
VISdestrenherdestrenstraslatoA - Amore
CUPEREdezirierdezirerproprioI - Amante
MORSestenherestenstraslatoI - Amante
VIRmidonsmidonstraslatoA - Amato/amata
MORSmorirmortraslatoI - Amante
SCIENTIAsabersabriaproprioI - Amante
IMPERIUMsenhorsenhortraslatoA - Amato/amata
A - Amore
SUPERAREvensedorvensedortraslatoI - Amante




Commento:

Con un netto ribaltamento rispetto al tripudio di joi della cobla precedente (cfr. vv. 1-8 e il commento relativo), inizia dal v. 9 il consueto lamento dell'amante infelice, che occuperà il resto della canzone.

Si segnalano in questa cobla il tema della metaforica morte per amore, la perdita della coscienza di sé ('potrebbero rapirmi e non me ne accorgerei', vv. 11-12), l'allocuzione ad Amore personificato, cui è richiesto di agire con equanimità nei confronti dell'amante e dell'amata.

Al v. 13, vensedor è da intendersi in senso ironico: l'amante ridotto 'con pochi amici' e 'senza altro signore' (v. 14) a cui affidarsi (altro, si capisce, rispetto ad Amore e/o alla dama) non può certo proclamarsi 'vincitore'.